Il codice trucco

La quantità di dati che, a novembre 2019, ha a disposizione l’ecosistema di Facebook è semplicemente impressionante. Questo rappresenta un tema che andrebbe affrontato in maniera seria, da persone competenti, in termini di antitrust, chiarendo bene quale sia il mercato di riferimento. Perché ovviamente il mercato non è “i social network”. Anzi, TikTok, di cui ultimamente si parla molto, è un esempio molto interessante di concorrente di Facebook nato proprio grazie all’advertising su uno dei prodotti della galassia Facebook: Instagram. Il mercato è proprio quello dei dati.

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Cerchiamo, però, di vedere il lato positivo di questa quantità di informazioni e di utilizzarlo a nostro vantaggio.

La cosa più intelligente che possiamo fare, per esempio, è utilizzare Facebook “lasciandogli fare” nella maggior parte dei casi in cui decidiamo di aprire una campagna pubblicitaria su di esso. Cosa intendo per lasciarlo fare e qual è il punto di partenza di questa considerazione?

Il punto di partenza è: oggi, se vuoi raggiungere al meglio un pubblico che non ti conosce ancora, che non è ancora tuo cliente, Facebook è uno strumento potentissimo – lo abbiamo già definito almeno un paio d’anni prima di questo pezzo una piattaforma con i super poteri. Non solo. Devi assolutamente prevedere un budget di promozione dei tuoi contenuti e dei tuoi prodotti. Non puoi più – salvo rarissimo casi – fare tutto “in organica”. Per questo, una delle tecniche su cui ci si concentra maggiormente è quella di far girare campagne permanenti su Facebook.

Sono campagne con budget piccoli (3-5-10 euro al giorno) che vanno avanti in maniera continuativa, ogni giorno. C’è un pezzo interessante, per pura combinazione uscito un giorno prima della pubblicazione di questo contenuto per Wolf, che ha scritto Enrico M…