I video e la SEO e tutto il resto

Un video che ho realizzato per uno dei miei clienti, caricato su YouTube. È il caso di studio di questo contenuto di Wolf

Se la struttura del testo e le immagini sono importanti per la SEO, anche i video rappresentano un asset, in termini di contenuti, che puoi utilizzare come magnete per attirare un pubblico interessato ai tuoi servizi o ai tuoi prodotti.

Sul tema dei video si è detto tutto e il contrario di tutto, a partire dalla leggenda metropolitana su internet bisogna fare solo video brevi, affermazione che poteva essere vera quando per caricare un video ci volevano interminabili minuti ma che è diventata sempre più leggenda a mano a mano che la tecnologia di caricamento, scaricamento, incorporamento dei video si è evoluta.

Non è vero nemmeno che si è obbligati a fare video solo perché – cito testualmente da tante frasi che si leggono in giro e che scambiano la causa con l’effetto – il grosso del traffico su internet è video.
Anche perché il rischio è di farli giusto per riempire il segnaposto e poi lasciarli lì e non utilizzarli mai a dovere.

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Come scegliere se fare video

Prima di buttarti solo perché lo fanno tutti, hai una serie di domande a cui rispondere:

  • a chi vuoi parlare con i tuoi video?
  • perché vuoi parlare con i video e con che obiettivo?
  • hai contenuti che possono essere declinati anche in formato video?
  • hai qualcuno in grado di realizzare video professionali?
  • hai il budget per fare video professionali?
  • hai in mente a cosa ti serviranno questi video?
  • hai pensato a cosa dovrebbe fare chi li legge?
  • come puoi mettere i tuoi video su diverse piattaforme?
  • cosa dovrebbe succedere a chi trova i tuoi video?
  • come dovrebbero essere trovati i tuoi video?
  • pensi che i tuoi contenuti video possano distinguersi dagli altri e aiutarti a distinguerti dagli altri?

Se pensavi di girare al volo due cosine con lo smartphone di tua figlia o di tuo nipote o col tuo, perché tanto hai visto che funziona così per le dirette su Instagram dell’Estetista cinica, è meglio che ci pensi un po’ su.

Ma se sei da queste parti, probabilmente non fai questo tipo di ragionamenti e di errori e allora possiamo lanciarci in un’analisi un po’ più evoluta del video e di come usarlo (anche) per la SEO.

I video sostengono il posizionamento della pagina e viceversa

Se hai un contenuto video pertinente a quel che proponi sulla tua pagina, il posizionamento di quella pagina può beneficiare del fatto che hai anche un contenuto video. Una condizione fondamentale, però, è che quel contenuto sia incorporato su YouTube (che, come sappiamo, è di proprietà di Google e che è anche il secondo motore di ricerca al mondo, proprio dopo Google). In questo modo, si genera un effetto-volano che favorisce anche il posizionamento del video su YouTube.

Uno dei risultati commerciali più interessanti che ho ottenuto su Google con uno dei miei clienti seguendo le strategie e le tecniche che ti propongo qui su Wolf è relativo alla keyword “food packaging”.

Come vedi, il pezzo che ho preparato è ben posizionato per la ricerca “secca”. Siccome uno degli obiettivi di quel pezzo è portare persone potenzialmente interessate a scoprire i miei clienti, abbiamo pensato di realizzare un video da incorporare su YouTube, a supporto della parte di testo. Il video ha seguenti caratteristiche

  • prima di tutto, è pensato per i potenziali clienti di Cartaria Italiana
  • parla alle persone interessate alla scelta del food packaging
  • parla degli elementi chiave del valore aggiunto su cui punta il mio cliente
  • propone gli interventi di un cliente e di un fornitore di Cartaria Italiana, che espongono il loro punto di vista sul tema food packaging e sull’approccio dell’azienda (è una sorta di social proof, di riprova sociale, anche se si trova su un video prodotto dalla stessa Cartaria Italiana)
  • è divisibile in più video che si possono eventualmente condividere sui social (in organica oppure con campagne a pagamento)
  • è realizzato professionalmente secondo tutti i crismi dell’audiovisivo

Questi elementi non sono direttamente connessi al posizionamento e non sono SEO, non sono ottimizzazione in senso stretto. Ma sono fondamentali perché il video possa aver qualche speranza di interessare chi lo guarda.

Il posizionamento su YouTube

Per fare in modo che il video si posizioni su YouTube bisogna accompagnare al video del testo.

YouTube stesso suggerisce di essere molto chiari nella scelta del titolo, che infatti è Food packaging ecologico e compostabile: Cartaria Italiana

In altre parole, ci sono tutte le keyword che mi interessano nel titolo, incluso il nome del cliente.

Poi c’è la descrizione che, come vedi, è lunga e approfondita.

Quindi, il sommario con i link al minuto/secondo esatto. Si fa in maniera semplicissima. Basta mettere il minutaggio nella forma che vedi qui sotto. Per esempio, se vuoi mettere un link a quel che viene detto a 1’45” basta scrivere 1:45 e poi la descrizione e YouTube fa il resto.

Noterai poi un paio di hashtag e gli emoji dei cuori verdi, che abbiamo scelto insieme al cliente.

Questi accorgimenti testuali favoriscono il posizionamento del video sullo stesso YouTube.

Se ti sembra un posizionamento poco pregiato, considera che cercando su YouTube in anonima mi propone anche i risultati in inglese e ovviamente qui mi rivolgo al mercato italiano. E guarda qui quanto è interessante il posizionamento per la ricerca “imballaggi alimentari”.

Naturalmente questo tipo di posizionamento per argomenti così di nicchia non ti garantisce centinaia di migliaia di visualizzazioni. Ma l’obiettivo non è quello: l’obiettivo è portarsi a casa pubblico di nicchia, fortemente interessato al prodotto o servizio che proponi. E poi, quando capita, parlarci (diciamo che nel commento qui sotto, che non ho gestito io, avrei lasciato, piuttosto, il link della homepage e poi una mail, ma va bene anche così).

Come vedi, poi, il video viene incorporato nella pagina del sito del mio cliente che voglio potenzi il suo posizionamento per la keyword “food packaging” e correlate. Cioè questa pagina qui.

Come al solito, questo tipo di suggerimenti, strategie e tecniche sono generalizzabili e poi declinabili su esempi specifici.
Per il momento Google non ritiene che la keyword “food packaging” richieda anche l’incorporamento di video nella SERP principale.

Come “decide” Google? Come sai, Google è un insieme di motori di ricerca. Banalizzando, se “vede” che a determinate keyword corrispondono ricerche che riguardano anche video, allora comincia a proporre i video). Quando fai un video che ha dignità di posizionarsi nella SERP (per le ragioni che abbiamo appena visto), ecco una bella sorpresa nel posizionamento da mobile. Cerchiamo “come decapare”

Vedi? L’indice dei video viene riproposto direttamente nella SERP in posizione 0, con i link al minuto esatto. YouTube “sa” che alle persone piace poter andare dove meglio credono nella fruizione di un video e le aiuta a farlo anche dalla ricerca. Nell’esempio che ti mostro, sempre mio, i “nomi” dei capitoli si possono ampiamente migliorare. Ciò non inficia il suo posizionamento. Avere un posizionamento come quello è sicuramente garanzia di visualizzazioni, circolazione del brand e via dicendo. Purtroppo non possiamo imporre noi a Google di inserire dei video in una SERP tradizionale: lo farà quando e se le persone che lo usano daranno ampi segnali di desiderare prima di tutto un video in risposta alla loro domanda.

E tutto il resto?

Come avrai intuito dalle domande che ti ho invitato a farti quando abbiamo iniziato e dalle indicazioni con la logica con cui abbiamo realizzato il video di Cartaria Italiana, una volta che hai un contenuto video, se lo hai fatto ragionandoci bene prima, è il momento di ricordarti che del maiale non si butta via niente. E cioè, che puoi tagliarlo, spezzarlo, pubblicarlo, ripubblicarlo, proporlo su Facebook, su Instagram, via newsletter ai tuoi contatti e via dicendo.


L’immagine di copertina è di Alexander Dummer su Unsplash