Nazisti sulla luna

Iron Sky è un film del 2012 che ha tutte le caratteristiche per ispirare i nostri lavori. È possibile che non lo abbiate mai visto: è una produzione Finlandia-Austria-Germania. È possibile anche che non ne abbiate mai sentito parlare, o che ne abbiate letto velocemente, senza soffermarvi troppo, perché è stato raccontato più che altro come una curiosità. Ma è molto di più.

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La trama

Si parte da un’idea forte, una trama spiegabile in una riga: il film è quello che si definisce, in gergo, un high concept. Vediamo, così:

«Alla fine della Seconda guerra mondiale, i nazisti sono scappati con una nave spaziale e si sono nascosti sulla Luna. Nel 2018 hanno deciso di tornare a invadere la Terra».

Fine del pitch.

Che cosa c’entra con Wolf? Con i social media? Con i contenuti, la comunicazione? C’entra eccome. Tanto per cominciare è un lavoro di creazione, è un lavoro che ha a che fare con i contenuti e con la loro promozione. Più ci penso più trovo similitudini nel lavori creativi, in cui si produce per un pubblico (in questo senso, fare un giornale, promuovere un prodotto e fare un film potrebbero essere tre cose più simili di quanto si pensi, fatte salve le finalità e le specificità delle varie professioni).

La storia

Iron Sky ha una storia davvero interessante in termini di creazione del prodotto: è uno di quei casi in cui il prodotto è stato pensato in maniera fortemente integrata con la sua campagna di marketing. Del resto, c’è qualcosa che sia più marketing del prodotto stesso che proponiamo ai nostri utenti in tutte le sue fasi?

In The Pirkinning

Come tutte le storie, c’è un inizio.  Era il 1992. Samuli Torssonen, aspirante regista finlandese, si era messo in testa di girare una serie di film-parodia di Star Trek, raccontando le gesta dell’imperatore James B. Pirk (ovviamente ispirato al capitano Kirk).

Torssonen, come nella migliore delle tradizioni del cinema super-indipendente, oltre a fare il regista è anche l’attore protagonista. In 8 anni gira ben 6 film che ovviamente conquistano almeno una fetta della nutrita nicchia dei trekkie sparsi in giro per il mondo, pur essendo decisamente artigianali è trash. È la serie Star Wreck.

Poi arriva il settimo film, con un budget di 13mila dollari, racimolati fra i fan: Torssonen è diventato, oltre che produttore, responsabile degli effetti speciali, lo staff è più nutrito. Alla regia, questa volta, c’è Timo Vuorensola, chiamato a ricoprire il ruolo dallo stesso Torssonen. Il film vede la luce dopo cinque anni, nel 2005, e diventa virale. Non esistevano ancora né Facebook né Youtube, ma tutta la serie di Star Wreck registra qualcosa come 10 milioni di download.

Piattaforma collaborativa

Prima dell’era dei social, questi intraprendenti e geniali finlandesi si inventano, ispirati dalla loro esperienza, anche Wreakamovie, una piattaforma collaborativa e non commerciale per la creazione di progetti cinematografici (creatività in crowdsourcing, insomma). Oggi, purtroppo, è stata chiusa, ma ha avuto una sua storia di alcuni anni di successi, che hanno portato a realizzare almeno due film (e chissà quanti altri progetti minori). Uno è l’horror finlandese Sauna. L’altro è proprio Iron Sky.

Iron Sky

Forti dell’interesse della comunità e del gruppo di lavoro che si era creato intorno al progetto Star Wreack, si comincia a lavorare a qualcosa di serio: all’idea dei nazisti sulla luna. La comunità di Wreakamovie reagisce con entusiasmo e la produzione sa cosa deve fare.

Se ti mappo mi finanziano

Immaginata la trama del lungometraggio, Timo Vuorensola e compagni hanno attivato la rete di collaboratori online. Hanno chiesto loro idee (per esempio, viene da lì la forma della base nazi sulla Luna), li hanno nuovamente coinvolti, li hanno mappati e si sono creati un pubblico potenziale. Avevano qualcosa da far vedere (per chi non lo sapesse, uno dei principali problemi nel fare un film non è tanto la realizzazione del film stesso, che pure ha la sua bella dose di rischi e difficoltà, ma è la possibilità di garantire al film una distribuzione: senza distribuzione, il film non può nemmeno aspirare a rientrare di parte delle spese).

Poi hanno realizzato un teaser della loro idea e lo hanno portato a Cannes nel 2008, al mercato dell’audiovisivo. Hanno stretto un accordo con la Oliver Damian’s 27 Films Productions anche in virtù del fatto che potevano dimostrare di avere un interesse mondiale per il loro prodotto: si erano costruiti negli anni un potenziale pubblico pagante, che ha convinto una vera casa di produzione.

Se hai un pubblico hai tutto

Così facendo e passando attraverso canali istituzionali (la Film Commission finlandese e una serie di altrecase di produzioni, che a mano a mano che vedevano crescere l’interesse per il progetto si convincevano ad investire su di esso) sono risuciti ad assicurarsi 6 milioni di dollari di budget: una cifra importante, per un film indipendente. Ma il budget non era sufficiente e allora si sono rivolti di nuovo al pubblico ed è iniziata l’operazione di crowdfunding e crowd investment (vere e proprie quote di produzione cedute ai finanziatori).

Risultati

Con il doppio intervento di finanziatori e investitori collettivi il budget restante si è raccolto e lil film, finalmente, è stato distribuito nel 2012. Alla fine è costato circa 10 milioni di dollari e ha incassato più di 8 milioni di dollari. In perdita? Ma no, visto che una parte del budget è stato finanziato istituzionalmente (facciamoci pace: a volte serve anche quel tipo di finanziamento) e visto che una parte arriva, appunto, dal crowdfunding. Il film è diventato un caso: è uscito in molti paesi in tutto il mondo, poi un videogame, quindi un fumetto.

È bellissimo?

Il film? Hm. Purtroppo no. Ma ha spunti eccezionali ed è un’eccezionale case history da studiare.

È finita lì?

Certo che no. Hanno ricominciato da capo, con un sequel. Del resto, tu ti fermeresti se avessi avuto una buona idea? Questa volta si sono mossi con una sistematicità che dimostra come abbiano imparato la lezione.

L’idea del sequel

20 anni dopo l’invasione nazista, il Presidente degli Usa (donna, ricorda molto da vicino una certa Sarah Palin) va in Antartide dopo un attacco nucleare a Washington. Qui, il Presidente, Hitler (che per l’occasione ha un docile animale di compagnia, un cucciolo di dinosauro) e Putin (sì, proprio lui) si danno da fare per conquistare il mondo. Ah, già, sono dei rettiliani.

Crowdfunding parte II

Anche questa volta lo staff si è affidato alla comunità di fan per scrivere il film. Poi Nel 2013 hanno organizzato la prima parte della campagna su IndieGoGo, per finanziare la scrittura della sceneggiatura del sequel e la produzione del teaser. 182.577$ raccolti. Poi ne hanno fatta una seconda, per la pre-produzione: 560.949$ raccolti in 60 giorni (628.184$ ad oggi).

La trinità del crowdfunding

Secondo quel che raccontano, le ragioni del successo delle loro campagne si basano sulla «trinità del crowdfunding»: buoni contenuti, ricompense uniche, aggiornamento costante. La prima e la terza non hanno bisogno di spiegazioni (anche se consiglio vivamente la lettura integrale di cosa intendano, in casa Iron Sky, per «buoni contenuti».

Fatti mangiare da un dinosauro

Una delle ricompense previste per donazioni da 5000 $ era la possibilità di essere divorati da un dinosauro nel film. Ne hanno vendute due. E non ci può certo stupire. Insomma: dare a chi ti finanzia qualcosa di originale, di unico, di coerente con il tuo progetto è una regola d’oro.

Cosa possiamo imparare?

Tante cose, davvero. Pensiamoci: questi signori finlandesi si sono costruiti, letteralmente, un lavoro, un pubblico, un sistema produttivo sostenibile che verosimilmente continuerà ad autoalimentarsi a lungo e che, comunque, li tiene in ballo – prima come hobby, poi come lavoro – da 18 anni. Hanno cominciato dal dualismo contenuto-pubblico, senza mai separare l’uno dall’altro, e interessandosi alle persone che li seguivano. Non solo a parole ma in concreto.

Hanno trovato la loro nicchia, l’hanno espansa quanto più possibile, hanno imparato a comunicare e ad analizzare quel che succedeva, hanno sfuttato tutte le possibilità consentite loro da internet e dal crescente ruolo dei social, senza però dipendere da Facebook o da chissà cos’altro. Conoscendo quel pubblico di nerd amanti del trash, hanno potuto solleticarlo per bene e il prossimo anno usciranno con il loro secondo film internazionale.

Decliniamo tutto questo a seconda del mondo in cui lavoriamo: scopriremo che le differenze sono minime e che i nazisti sulla Luna possono essere una grande fonte di ispirazione per tutti noi. Per tacer di quelli coi dinosauri.