Read The Fucking Manual

Quando risolvi problemi, spesso ti trovi a parlare con persone che risolvono problemi.

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«Io, alla fine, ho imparato veramente le basi del montaggio leggendo il manuale di Avid dalla prima all’ultima pagina, a suo tempo. E tra l’altro lo suggerisco sempre ai miei studenti»: me lo diceva, proprio ieri, un mio collega, di quelli che risolvono i problemi, appunto. Si chiama Fulvio Nebbia e, fra le altre cose nel mondo dell’audiovisivo fa il montatore. Avid è uno storico software per il montaggio. Nella sua carriera lavorativa, Fulvio ha montato indistintamente con Avid, Final Cut e Premiere (a quest’ultimo è tornato dopo che Final Cut è diventato Final Cut X, a suo dire un giocattolo per bambini), a dimostrazione del fatto che una volta acquisite le buone pratiche e i fondamenti teorici di un software, poi il resto diventa semplicemente la capacità di riadattare le proprie conoscenze alle nuove piattaforme.

«L’illusione del tutorial, della conoscenza spot, del risolvere il problema contingente e immediato e non avere una visione d’insieme dell’argomento», continuava Fulvio, «la vedi tutti i giorni. E quando, per esempio, un mio studente vuole scoprire come si fa il blur e va a vedersi il tutorial su Youtube, va benissimo, per carità. Ma si perde il pezzo precedente e quello successivo, si perde il percorso, e se perdi il percorso perderai un sacco di tempo a cercare il prossimo tutorial. E non conoscerai mai tutte le potenzialità dello strumento. Se le conosci, invece, puoi inventarti cose. Ecco perché dico agli studenti di leggersi il manuale di Avid e dopo, eventualmente, cercare i tutorial».

RTFM.

Read The Fucking Manual. Non è nulla di nuovo, eh. Secondo la ricostruzione che offre dell’acronimo la versione inglese di Wikipedia, esso sarebbe apparso la prima volta stampato sul manuale di LINPACK nel 1979, ma pare che fosse già in uso precedentemente, nel MATLAB.
Allora ci ho pensato attentamente, perché io ho il mio metodo sulle cose che so fare (e qualcuna la so fare piuttosto bene: chiedete a Wallace, a Vince, a Jules). Però anch’io devo aggiornarmi. Non basta avere la faccia di Harvey Keitel per continuare a fare le cose bene. E finché uso strumenti analoghi, ci siamo, ok, so cosa fare. Ma quando gli strumenti cambiano?

Quando arrivano le nuove tecnologie o, senza stare a chiamarle in maniere roboanti, quando arriva un nuovo software che fa una cosa diversa da quelli che usavi prima, che facciamo? Quante volte leggiamo il manuale? Quello di Google? Quello di Facebook? Quello del Power Editor? Ieri, per esempio, ho iniziato a usare Trello – sì, anche Mr. Wolf prova a capire se le piattaforme per organizzare il lavoro funzionino: oggi devi delegare, comunicare a distanza, non si sa mai – e qual è stata la prima cosa che ho fatto? Ho iniziato a maneggiarlo, a creare bacheche, schede, da solo, senza leggere nulla. Poi mi serviva una funzione, l’ho Googlata, e via così. Ebbene, ad un certo punto mi è venuta l’ansia, e credimi, di solito non mi viene l’ansia. Allora mi sono fermato e ho pensato: no, così ci metto troppo tempo. E ho iniziato a leggere la guida online. E a respirare meglio.

Abbiamo bisogno di un metodo e poi di leggere i fucking manual. Abbiamo bisogno di una rubrica che ci guidi in un percorso di scelte ideali e di metodo concreto (perché il metodo non è una cosa astratta, anche se sembra una cosa difficile da capire. Il metodo è tutto).

Ciascun pezzo che farà parte di questa rubrica sarà autoconclusivo e fruibile a sé stante, ma avrà anche una linea orizzontale che ti guiderà nel panorama tecnologico, dalla scelta del CMS fino alla misurazione delle attività online, un come fare evoluto che andrà oltre i manuali e le spiegazioni for dummies (per quelle c’è già un altro mio collega, molto bravo, che si chiama Salvatore). Ma quelle spiegazioni e quei manuali li richiameremo di continuo, quando serviranno.

Ciascun pezzo partirà da un presupposto: molto di quel che possiamo raccontare è già scritto in forma noiosa, magari, sui manuali. Non si può andare da nessuna parte senza leggere il manuale. E senza fare tanta pratica.

Sono qui per questo.

Mr. Wolf
I solve problems.