Wolf. 95

Hai pensato a come convertire?
Qualche giorno fa, commentavo i buoni risultati di un abbonato di Wolf sul proprio sito (che merita un backlink: si parla di architettura dell’informazione) da un punto di vista SEO (risultati ottenuti con fatica, perché le keyword, pur appartenendo ad un universo di nicchia e dunque molto specifiche, offrono SERP difficili da scalare).
Nel commentarli, è utile riflettere su questo argomento: ok, stai dominando le SERP per una keyword di coda lunga. Nel caso specifico, per esempio, il sito è ottimamente posizionato per il suo argomento principale, architettura dell’informazione sonora. Un argomento chiaramente di nicchia, ma probabilmente destinato a diventare estremamente importante, soprattutto per tematiche riguardanti i motori di ricerca e gli assistenti vocali.

Quando si ottiene una posizione così importante per un argomento, bisogna passare al passo successivo. Ovvero: come converti il buon risultato che hai ottenuto? In realtà, a questa domanda bisognerebbe pensare fin dal principio. Fin da quando, cioè, si comincia a lavorare su un piano editoriale orientato alla SEO.
Se farò bene il mio lavoro, mi posizionerò adeguatamente in SERP. Questo avrà come conseguenza del traffico in ingresso sul mio sito. Che tipo di traffico? Traffico di persone interessate agli argomenti di cui parlo. Persone che posso «conoscere» a seconda di quel che cercano su Google per arrivare sul mio sito, che si è posizionato bene per alcune parole chiave. Il posizionamento, però, non può essere fine a se stesso. Con l’esperienza si impara che bisogna pensare a monte a quel che si posiziona.
Quando ho iniziato il lavoro che ha portato il mio esperimento sul Giubileo a scalare la SERP nella quale ancora oggi precede il sito ufficiale, il mio obiettivo era semplice: avrei «convertito» semplicemente con il caso di studio da proporre ai miei corsi e con la conferma delle mie teorie.

Obiettivamente, sono stato poco lungimirante. E aver aggiunto dopo un po’ i Google AdSense per monetizzare un minimo, le affiliazioni di Amazon, Booking e Hotels Combined, è stata solamente una toppa. Una toppa che, però, si può sistematizzare.
Quando si decide che si vuole mettere in piedi un piano editoriale (anche piccolo) ottimizzato SEO, per scalare una SERP, bisogna avere, a monte, un obiettivo. E rispondere a una serie di domande. Le prime quattro riguardano le persone che cercheranno (e troveranno):

che persone voglio raggiungere?
cosa cercheranno queste persone?
che cosa si aspetteranno di trovare?
per cosa sarebbero disposte a pagare?L’ultima riguarda me:
come potrei monetizzare il fatto che sono riuscito a scalare quella data SERP?

Ecco che, se riesco a rispondere a queste domande, posso anticipare, pianificando, le operazioni che dovrò fare, i contenuti che dovrò produrre, le tecniche che dovrò utilizzare per convertire il mio lavoro.
Posso decidere di volere i dati di queste persone, e allora potrei far apparire, dopo 30 secondi, 1 minuto di permanenza, un pop-up (per carità, con un minimo di eleganza: ci sono plugin di Wordpress utilissimi per farlo, per esempio) che richieda nome-cognome-mail, per ricevere aggiornamenti.
Posso decidere di usare Google AdSense perché prevedo di generare un volume notevole di visite (ricorda: più o meno, ad oggi, il rapporto è 1 euro di entrate per 1000 visite, quindi valuta bene se vale la pena di mettere i banner o meno).
Posso decidere di pianificare tutti i tipi possibili e immaginabili di programmi di affiliazione coerenti con il mio lavoro e i miei contenuti (ad esempio, quello di Amazon di cui abbiamo già parlato), per individuare tutti quei prodotti che possono essere eventualmente di interesse per le persone che hanno trovato i miei contenuti.
Posso decidere di contattare realtà possibilmente interessate a pubblicizzarsi sulle mie pagine.
Posso preparare un manuale da vendere, come contenuto premium.
Posso pubblicizzare i miei corsi, le mie consulenze.
Sono solo alcune idee sparse, alcuni esempi. Se, però, ci penso prima, magari mi preparo a convertire. E se non ci ho pensato prima, posso sempre lavorarci una volta che ho dominato una SERP.

Wolf. 95

Capisci internét tu?

User experience L’esperienza utente online è una buzzword. Lo dimostra il web stesso, tutti i giorni. Un’importante (oserei dire enorme)

Leggi tutto