Wolf. 29

Cronologia vs. Gerarchia
Questa storia degli algoritmi ci sta sfuggendo di mano. Domenica, su La Lettura, c’era un altro pezzo sul fatto che Twitter e Facebook (e prossimamente Instagram) hanno distrutto la cronologia, che di conseguenza la democrazia dell’informazione è a rischio e poi che, sì, c’è di mezzo anche un discorso di monetizzazione. Non condivido tanto la tesi per cui con la personalizzazione algoritmica si possa erogare più pubblicità e quindi si monetizzi meglio da parte delle piattaforme. Penso invece che il punto cruciale sia far pagare per apparire. Non tocca certo solo ai giornali e non è di certo – solo – una questione di controllo dell’informazione.
Infatti, fermo restando che, sì, la potenza di fuoco di certi numeri di utenti è impressionante e in qualche modo è corretto che ci sia anche un dibattito sul «controllo» dell’informazione (ma c’è davvero?), all’estero, per esempio, sono molto più preoccupati per il fatto che i brand potranno approfittare meno della grande visibilità su Instagram per dire (cosa che hanno già accolto con rassegnazione su Facebook). Infatti, sono nervosetti sia fra le aziende che hanno puntato molto sul social fotografico sia gli influencer. Ecco: che siano nervosi loro ha veramente un senso. E non c’entra niente la democrazia. C’entra il capitalismo e la possibilità di promuoversi senza pagar dazio a Facebook & co. (che invece vogliono farsi pagare dazio eccome).
D’altra parte, quando mai i titoli di una prima pagina, di un telegiornale, di una homepage giornalistica hanno rispettato una cronologia? Non rispettano forse, anche oggi, come sempre, una gerarchia? Una gerarchia che non è decisa da un algoritmo ma da esseri umani che dettano la linea editoriale: anche questo, essendo un metodo di «calcolo», è in qualche modo un algoritmo. Esiste per ragioni economiche? O per ragioni «politiche»? O per entrambe le cose? E ancora, forse la gerarchia delle notizie fa produrre editoriali circa la morte della democrazia? La cronologia, nel mondo dell’informazione, era già morta da un pezzo, ammesso che fosse mai esistita.
La geratrchia è un algoritmo, dicevamo. Non è pubblico, esiste, non è cronologico. Esattamente come quelli che le piattaforme social stanno introducendo in maniera massiccia: è la loro gerarchia. L’equivoco, forse, sta a monte: nell’aver interpretato le piattaforme social come se fossero volani per i nostri contenuti. Forse è stato così in un era naif. Quell’era è finita. Tantomeno sono stati reali portatori di informazione, se non in rarissimi casi che andrebbero dissezionati uno a uno.
La cronologia, nel mondo dell’informazione, era già morta da un pezzo, ammesso che fosse mai esistita.