Wolf. 17

Quella carta che non muore
È successo che in Gran Bretagna è nato un giornale di carta. Si chiama The New Day. Una delle cose che mi è piaciuta di più della loro dichiarazione d’intenti è questa: «Our stories will be selected to interest our readers, not to impress other journalists» [Le nostre storie saranno scelte per interessare i nostri lettori, non per impressionare altri giornalisti]. Se si rivelasse vero, meriterebbero un sostegno solo per questo.

Su Facebook, come accade spesso, uno dei commenti più accurati mi pare quello di Mario Tedeschini Lalli (nel thread che ho condiviso qui sopra). Comunque, la carta non morirà.
Algoritmo
A proposito di Facebook: a casa Zuckerberg non ci si ferma mai. L’algoritmo cambia di nuovo, questa volta per privilegiare i video live. La modifica è annunciata, come di consueto, nella newsroom di Facebook e come al solito è presentata per dare agli utenti «ancor più di ciò che mostrano di volere veramente» (o giù di lì). La mossa è di sicuro un nuovo colpo, durissimo, a Twitter (ricorderai quando, dopo l’acquisizione di Periscope, c’era già chi tuonava che quella sarebbe stata la app che avrebbe ucciso il giornalismo). Ma è anche un’ulteriore dimostrazione di un fatto: Facebook ti vuole tenere sempre di più dentro di sé. A cosa ti serve, veramente, guardare video di qualcun altro live? Io non so rispondere.