Fatti riconoscere

Ogni secondo che passa, che siamo svegli o che dormiamo, che ne siamo consapevoli o meno, riceviamo stimoli dall’ambiente, dalle persone intorno a noi, dalle persone lontane da noi che ci raggiungono usando i social media e da persone che non conosciamo che cercano di intercettare la nostra attenzione. Siamo molto più abituati a gestire questa mole di informazioni di quanto pensiamo, perché attraverso i sensi assorbiamo una molteplicità di informazioni anche in una situazione tranquilla; il vero problema è che le informazioni in arrivo dalla natura e dal nostro corpo (quelle che hanno plasmato il nostro sistema cognitivo) sono coerenti e armoniche, quelle che ci arrivano dagli altri molto meno.

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È per questo che amiamo e seguiamo quelle persone e quei brand capaci di prendersi cura di noi curando due cose: la continuità e la riconoscibilità dei messaggi, che non vuol dire monotonia o ripetizione.

Quello che noi siamo abituati a trovare nella natura e che continuiamo a cercare ovunque, al contrario, sono schemi ricorrenti, pattern che ci aiutano a trovare un filo conduttore tra frammenti diversi.

Riconoscere un pattern ci rende felici.

Rendere felici i nostri interlocutori è l’obiettivo della comunicazione.

Un esempio di pattern visivo?

E di pattern verbale?

È fatto di significati, ma soprattutto di forme e di toni. Le parole, lette o ascoltate, hanno una coloritura emotiva, una nota. Il destinatario reagisce quasi sempre a questo, prima che al significato. La forma esprime e crea (o distrugge) la relazione, il contenuto arriva dopo (se arriva).

La poesia (e la metrica) sono un buon riferimento.

È qualcosa di più di avere uno stile riconoscibile: ci vuole metodo, soprattutto quando è un’azienda a parlare, perché deve far passare messaggi diversi, da interlocutori diversi, a persone diverse, in situazioni diverse. Individuare un pattern e dei template da replicare variandoli è il modo più efficace per essere riconoscibili, memorabili, gradevoli.

Un buon esempio di stile riconoscibile ed efficace è il sito di divulgazione scientifica Eurosalus, che rimette in circolo gli ottimi contenuti pubblicati sul sito usando bene sia Facebook sia Twitter, firmato in prima persona dal dottor Attilio Speciani.

L’obiettivo finale, quello per cui vale la pena lavorare moltissimo e vivere di rendita per anni, è la costruzione di un universo narrativo ricco, complesso e articolato, ma coerente. Come diceva Umberto Eco «che Anna Karenina si sia suicidata sotto un treno non può e non potrà mai essere posto in dubbio»: un mondo narrativo è l’unica possibilità che abbiamo di definire la verità di un’esperienza senza tema di essere smentiti, invitando i nostri clienti a un patto complice fatto di piacere e soddisfazione reciproca.

Prova a pensare a un film come Avengers: Infinity War: è un universo narrativo ricchissimo e articolato, che non ci richiede di dover cogliere e capire ogni riferimento, ma ce ne dà la possibilità.

Decine di protagonisti, ciascuno con la sua storia, che si intrecciano in una storia unica, con ogni sequenza, ogni scena, ogni inquadratura che cita altri film, altri fumetti, altre storie. Siamo felici quando cogliamo i nessi, non infelici quando li perdiamo, perché comunque stiamo seguendo la storia principale, che può essere apprezzata anche se è la prima volta che incontriamo Tony Stark, Steve Rogers, Groot o Visione.

Una volta incontrati, però, li ri-conosciamo, perché sono pensati e realizzati per essere ricordati e per essere tanto più gradevoli quanto più si ripetono.

È un pattern evolutivo e non monotono, che aiuta chi segue a dare un senso a quello che vede, anche se è la prima volta che lo vede. Essere riconoscibili cambiando ogni volta: è più facile se sei piccolo, quindi parti da te e dal tuo stile di comunicazione: sii l’universo e il granello di sabbia insieme, ogni volta.