Dall’inizio, parte seconda. Mi guardo attorno con Goole

Supponiamo che tu abbia potuto fare nel migliore dei modi possibili l’analisi dell’azienda, dell’idea, del tuo progetto, di ciò a cui stai lavorando, rispondendo allo schema proposto: 5W+2 aggiunte. Adesso devi procedere a cercare di analizzare il mercato di riferimento. Ovvero, quello che possiamo chiamare analisi del contesto.

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Analisi del contesto significa, prima di tutto, guardarsi intorno.

Fortunatamente, online ci sono degli strumenti che ti possono aiutare. La prima cosa da fare in assoluto è lavorare con tutto l’universo Google. Le tecniche SEO, infatti, sono un’ottima integrazione relativamente a basso costo di analisi di mercato. Quel “relativamente a basso costo” significa che tutto dipende dalla competenza di chi le realizza, dalla profondità a cui si vuole andare e dal modo in cui, poi, queste tecniche vanno implementate.

C’è un’accorgimento che bisogna mantenere prima di ogni altra cosa, però.

E questo accorgimento è – anche se alcuni ti diranno di no, perché «il cliente non sa mai chi sono i suoi veri competitor» – farsi dare tutte le informazioni da chi capisce veramente del settore che stai per affrontare. Se hai un cliente, fatti dire quali sono i suoi concorrenti diretti, quali percepisce come tali. Fatti dire quali sono gli argomenti-chiave del suo settore, fatti dire quali sono le parole più frequenti che vengono utilizzate in riunione per descrivere il prodotto, il settore; fatti dare un quadro quanto più ampio possibile per capire bene come gli addetti ai lavori descrivono il loro ambito di lavoro.

Solo dopo, eventualmente, potrai validare queste impressioni e informazioni e integrarle con tutto ciò che ti può suggerire l’universo Google.
Se hai chiesto e ottenuto le informazioni corrette avrai sicuramente:

  • un elenco di siti da verificare
  • un elenco di parole chiave

L’elenco di parole chiave si può incrementare utilizzando i siti dei concorrenti che ti sono stati elencati. Vuol dire mettersi a guardare come sono fatti i menù, che parole utilizzano, a quali argomenti hanno dedicato pagine, contenuti, descrizioni e via dicendo.
Allo stesso modo, l’elenco di siti da verificare può essere incrementato inserendo in Google le parole chiave suggerite dal cliente e scoprendo chi si posiziona su Google per quelle keyword.

Il doppio “set” (siti + parole chiave) si sarà così consolidato.

Ora puoi proseguire nell’analisi e nel reperimento delle parole chiave in modo da arricchire il tuo “vocabolario di settore”. Come? Usando Google e Keyword Researcher Pro, per esempio.
Così, come abbiamo spiegato.

A questo punto, possibilmente usando un software – ci sono prodotti come SEOZoom o SEM Rush che fanno questo tipo di analisi – posso creare una vera e propria classifica di siti di concorrenti e verificare per ciascun concorrente, per esempio, il volume di traffico atteso, la posizione media su Google, la quantità di pagine che ha quel concorrente.

Non c’è una ricetta per tutti per fare questo tipo di classifica. Se vuoi ordinare bene le cose puoi fare una tabella in cui inserire dati tipo nome – URL – numero di pagine – posizione media. Potrai poi usare questa tabella, senza complicarla troppo, per esempio per aggiungere eventuali dati relativi alla presenza social o simili.

A volte scopriremo che fra i concorrenti ci sono anche siti molto grossi, come Wikipedia o YouTube o siti informativi. Un’informazione che devi mettere nella tua classifica e che devi per forza mettere a mano (non ci sono tool per questo) è la tipologia del sito: se è effettivamente un concorrente, se è un sito su cui puoi costruire una presenza (per esempio, facendo un piano editoriale di video su YouTube, se ne vale la pena) e via dicendo.

Questo è il lavoro che dovresti aspettarti da un consulente SEO in fase di progettazione: se vuoi approfondirlo, c’è un bel pezzo di Giovanni Sacheli che entra in dettagli davvero molto tecnici ma utilissimi per mettersi al lavoro.

In generale, però, ricordati che questo è solo l’inizio. In un numero volatile di Wolf – cioè, senza equivalente sul sito – che abbiamo spedito per salutare i membri della community nell’estate del 2019 scrivevo questo, che vale la pena di riproporre qui.

Analizzare il contesto quando devi fare un progetto di comunicazione o un piano editoriale significa:
– cercare benchmark
– osservare potenziali concorrenti
– fare ricerca su Google e vedere come si comportano le persone che fanno ricerche e le persone che offrono risposte a quelle ricerche, quindi interessarsi alla SEO
– osservare le presenze social
– iscriversi a newsletter analoghe
– …

In altre parole significa fare ricerca. Un po’ antropologica, un po’ etnografica, un po’ semantica.In altre parole ancora, significa guardarsi intorno.

“Prima di fare la doccia lavare i piedi!!! È un ordine».
C’è scritto proprio così. È stato appeso fuori da una doccia in uno stabilimento balneare della riviera ligure di ponente. Uno stabilimento che per inciso frequento e che negli ultimi anni lamenta una progressiva dipartita di frequentatori abituali.

Pensavo di mandare alla titolare un messaggio dicendole: «Guarda, non siamo abbastanza in confidenza perché io ti dica da amico cosa penso di quel cartello, ma sono abbastanza professionale da dirti che hai bisogno di una consulenza per capire come si comunica con i tuoi clienti».

Pensavo di attaccare un cartello che facesse da esempio per far capire come si poteva fare diversamente (c’è un problema oggettivo: la troppa sabbia riempie gli scarichi e impedisce di fare la doccia serenamente).

Ma mentre pensavo queste cose qualcuno, un altro cliente evidentemente non coinvolto professionalmente in questo tipo di meccanismi, ha appeso il cartello che c’è subito sotto. C’è scritto: «Esistono anche 2 paroline magiche: per favore!!!».

Un papà, davanti al doppio cartello, ha detto al figlio: «Va be’, era evidente che fosse ironico, no? È un ordine? Era chiaramente ironico».

Ma i borbottii raccolti fra gli altri clienti dello stabilimento e quel secondo cartello dimostrano che, no, non era evidente, non era chiaramente ironico. E conoscendo la titolare, purtroppo, dubito che fosse ironico.

Questa è l’analisi del contesto.

Non limitarti a ragionare per toolonlineGuardati intorno. Ci sono tante di quelle cose da sistemare, da aggiustare, da fare meglio che hai solo l’imbarazzo della scelta per capire da dove cominciare. Il contesto che ti circonda, in ogni situazione, è un pezzetto di mondo che potresti contribuire a cambiare. Che ti offrirà idee, esempi da seguire o errori da non ripetere.
Scoprirai che il cliente non è coccolato come pensiamo e scoprirai che puoi agire, proporti per migliorare o migliorare tu stesso.

Google è solo una finestra. Certo: è potentissima, se la sai usare e se segui le indicazioni che ti ho proposto. Ma è ancor più potente se la accompagni ad un approccio più umano e umanistico.

(AP)